La scuola e' pubblica, tutta. Il diritto allo studio tra ideologia e concretezza.



Pensare che la scuola paritaria non sia scuola pubblica e' un grande errore. Il sistema scolastico italiano e' dal 2000 un sistema integrato che si regge sia sulle scuole pubbliche che sulle scuole paritarie. Ogni anno lo Stato italiano risparmia miliardi di euro sulla spesa degli studenti che frequentano scuole paritarie. Eppure già a partire dal prossimo anno queste ultime saranno messe a dura prova dai tagli previsti dai fondi alle scuole paritarie. A questo poi si aggiungeranno spese e tasse aggiuntive come imu, tares, aumento dell'iva che contribuiranno a rendere la situazione più critica e difficile da sostenere. Come faranno queste scuole a superare questa situazione? perché si discute ancora l' aspetto ideologico e non si comincia invece a pensare ai fatti concreti? A questo proposito Maria Chiara Carrozza Ministro Dell'Istruzione presentando il programma di finanziamento alle scuole 2013 afferma "Attualmente nel nostro paese serve un approccio che abbandoni le ideologie e affronti i dati di fatto ... Occorre salvaguardare il carattere plurale del nostro sistema di istruzione volte a tutelare qualità e inclusivita' delle scuole paritarie".

Nel nostro paese esistono tante buone realtà che lavorano nel rispetto delle regole applicando i principi regolamentari comunali e statali. Si dovrebbe riflettere sulla realizzazione di un sistema inclusivo dove lo Stato si apre a coloro che investendo in primo luogo sulle proprie forze economiche mirano a garantire un servizio di qualità' attraverso risposte positive che vanno dalla sperimentazione di sistemi organizzativi gestionali funzionali e replicabili, alla promozione della ricerca in campo educativo didattico, tecnologico. Scuole o meglio istituzioni educative che hanno come obiettivo, quello di creare percorsi di formazione innovativi e competitivi sul piano nazionale e internazionale. Occorre salvaguardare il carattere pluralistico del sistema scolastico italiano esaminando dati, realtà, esperienze che arricchiscono il nostro paese di esempi positivi. Occorre promuovere e sviluppare una politica di premialita' per quelle scuole ,per tutte le scuole, statali e paritarie, che si distinguono per il lavoro svolto sul campo con alunni insegnanti e famiglie. Occorrono che dallo stato siano predisposte accurate misure di monitoraggio verifica e valutazione degli obbiettivi che questi sistemi educativi devono garantire a tutti gli studenti senza alcun tipo di distinzione sociale ed economica perché il diritto all' istruzione sia realmente garantito a tutti. Occorre uno Stato che consideri l"investimento formativo" per le giovani generazioni un principio indispensabile di crescita del paese, un paese che guarda al futuro con positività e protagonismo che non si ferma alle ideologie ma valuta e promuove buone pratiche di eccellenza e innovatività.
Iolanda Cerrone

Commenti

  1. Uno Stato che agevoli le imprese che fanno scuola, uno stato che promuova politiche di premialitá, uno Stato che consideri l'investimento formativo,uno Stato che investa in ricerca. Ma prima di tutto ci vorrebbe uno STATO. E noi questo non l'abbiamo. Fare scuola oggi seriamente è da eroi!

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